Dal
sito Ecoglobo un approfondimento sulla casa attiva e un libro:
La casa
attiva è una
casa ecologica
in grado di produrre più energia rispetto al suo fabbisogno
energetico. Una “casa attiva” è una casa senza alcun costo di
riscaldamento né di bollette che gravano sempre più sui bilanci
delle famiglie. La prima
casa attiva è
stata realizzata ad AARHUS in Danimarca, questa particolare casa è
dotata di un computer
in grado di
monitorare la temperatura ed il clima interno. La casa attiva o
Active House,è
un’abitazione ricca di tecnologie
sostenibili
innovative capaci non solo di rendere la casa autosufficiente
energeticamente, ma soprattutto in grado di produrre energia oltre
il suo fabbisogno.
Riscaldamento
ed elettricità
Il tetto
esposto a Sud è coperto da pannelli solari e fotovoltaici,
riscaldando l’acqua e producendo corrente elettrica.
Grazie al
computer è possibile il controllo
delle temperature interne ed esterne,
con meccanismi
domotici in grado
di aprire o chiudere le finestre quando è necessario.
L’energia
prodotta in eccesso sarà venduta dai proprietari della casa attiva
agli enti pubblici e secondo i calcoli dei creatori con in media 30
anni, i guadagni ottenuti dalla vendita di corrente dovrebbe
ricoprire la somma versata per costruire la casa.
Convenienza
Secondo gli
esperti la casa attiva è molto più conveniente delle “case
passive“,
molto gettonate in alcuni Stati ecologisti, come l’Austria, la
Germania e i paesi scandinavi.
Le case
attive, grazie alla loro innovativa tecnologia riescono a far meglio
perché producono un eccesso di energia rimanendo al tempo stesso
case ecologiche.
Costo
della prima casa attiva
La casa attiva
costa circa 570.000
euro, ma secondo
gli studiosi in futuro diventerà un “prodotto
commerciale” il
suo prezzo non supererà quello di un normale trilocale.
E
in Italia?
La nuova
Direttiva europea
2010/31/UE impone
che tutti i nuovi edifici, costruiti a partire dal dicembre 2018, se
pubblici, e dal dicembre 2020, se privati, abbiamo consumi
energetici “prossimi allo zero”.
Le indicazioni
progettuali del sistema
Passivhaus (uno
dei protocolli per la valutazione e la certificazione di edifici con
consumi energetici molto bassi, introdotto nei primi anni ‘90
soprattutto nei Paesi dell’Europa Centrale) prevedono infatti la
realizzazione di involucri
esterni dotati di
valori di trasmittanza termica severi, inferiori a 0,15
W/m2K
per le superfici opache e a 0,8
W/m2K
per quelle trasparenti, e richiedono inoltre un’accurata
valutazione di tutti i ponti termici ed il controllo delle possibili
infiltrazioni
d’aria
attraverso l’involucro.
Quando la
coibentazione
delle strutture assume un ruolo così determinante si evidenziano al
meglio i vantaggi ottenibili grazie all’utilizzo di materiali
isolanti con elevate prestazioni.
Un
esempio è l’impegno della società Stiferite,
da oltre 40 anni leader del settore della produzione di isolanti
termici in poliuretano espanso, nel seguire con particolare interesse
ed attenzione l’evoluzione di sistemi progettuali e costruttivi
destinati a rappresentare un traguardo importante per il
miglioramento della sostenibilità economica, ambientale e sociale
dell’industria delle costruzioni.
Grazie alla
collaborazione dei tecnici Stiferite con il dott. Giovanni Cagnoli,
responsabile dell’Impresa di costruzioni Edilio Srl, e con l’arch.
Paolo Corona, responsabile della progettazione, si è potuto
realizzare a Trezzo
Tinella (CN) una
Casa Attiva
Italiana, l’edificio
è caratterizzato da consumi
bassissimi: 2 kWh/m²anno,
e da una capacità produttiva di energia da fonti rinnovabili che
consente di superare i fabbisogni energetici.
L’edificio
ha volutamente utilizzato, nei 3 corpi di cui si compone, tecniche
costruttive e soluzioni progettuali diversificate, proponendosi come
“casa attiva
campione”. In
questo modo è stato possibile testare su questa particolare casa
diverse soluzioni con lo scopo di valutare l’efficienza, le
difficoltà realizzative e costi.
Oltre alla
tradizionale stratigrafia a doppia muratura in laterizio, si sono
usate innovative strutture a secco, in legno e in acciaio, oltre a
isolanti di ultima generazione: i pannelli
isolanti Stiferite,
in schiuma polyiso, che garantiscono valori di conducibilità
termica
dichiarata compresi, in funzione della tipologia di rivestimento e
dello spessore, tra un minimo di 0,023
W/mK ed un
massimo di 0,028
W/mk.
L’assenza di
ombreggiature e la posizione delle casa attiva in una zona molto
ventosa hanno permesso di sfruttare come fonti di energia
rinnovabile, sia l’irraggiamento solare che dell’energia eolica.
Il progetto
della casa attiva prevede la realizzazione di un sistema integrato di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili costituito da
tre elementi: un sistema geotermico orizzontale a scambio col
terreno; una sezione eolica verticale e una fotovoltaica.
Terminata la
fase costruttiva, tutte le loro esperienze sono state raccolte
all’interno del libro:
“La
casa di Trezzo Tinella – da passiva ad attiva”
recentemente
pubblicato da Stiferite e scaricabile direttamente dal sito
www.stiferite.com
All’interno
della pubblicazione troviamo una ricca documentazione fotografica,
sia le diverse scelte progettuali che le tecniche realizzative con
particolare riguardo alla risoluzione dei nodi critici e dei ponti
termici.
«La
casa attiva di Trezzo Tinella
è la dimostrazione di come sia possibile ed economicamente
sostenibile realizzare case confortevoli, a elevati standard di
isolamento termico ed energetico, mediante l’accurata scelta e
combinazione di materiali e tecnologie.
Le
caratteristiche del territorio e le fonti rinnovabili hanno
consentito di produrre un surplus di energia elettrica rivendibile al
gestore nazionale, che giustifica l’appellativo di “casa attiva”
», conclude Cagnoli.
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